Estraneo

Sono circondato e non mi interessa. Mi sento estraneo perchè non mi interessa niente di tutto quello che mi vorrebbe in atteggiamenti più liberi e strettamente intimi. Negli ultimi tempi ho tante cose tra le mani ma niente che mi dia lo stimolo di essere stretta e la cosa mi fa sentire liberamente pieno di me e vuoto di mondo. Vorrei lanciarmi tra le onde come ho sempre fatto ma oggi non ne ho proprio voglia, mi lascio cullare di qua e di là senza dare il benchè minimo presagio di volermi spostare e forse questa è la mia forza attuale. E' strano ma da quando ho liberato la mia mente da pesanti presenze che mai avrebbero dovuto avere il diritto di penetrarvi così in profondità pare che attorno a me si sia risvegliata la primavera, forse anche a causa di una mia diversa predisposizione o per l'atteggiamento meno ermetico che ho naturalmente assunto da quando i miei sensi hanno ripreso a funzionare. Emano me stesso e chi mi coglie raramente resta insensibile, questo è quello che vedo attualmente e un pò ci rimango stranito; Non faccio niente, non do granchè oltre a quello che mi viene spontaneo, volo, sorvolo, viro bruscamente, torno indietro e poi scappo dinuovo eppure non perdo niente per strada, anzi tutt'altro. Ho sempre pensato che nella vita le cose in qualche modo si compensino e negli ultimi tempi ne sto avendo una specie di conferma non solo per quello che riguarda esclusivamente me stesso. Tutto gira e quando dal vortice vengono fuori anche cose fortemente inaspettate per tempistica e faccia tosta allora davvero ci si può sentire più sollevati perchè evidenziano dove sta il giusto e dove gli errori madornali. Sono circondato ma non mi sento braccato, sento la dolcezza di un enorme abbraccio comune e non è poco. La caccia è appena cominciata e c'è già chi è più avanti e chi non ha più munizioni. Ma nella giungla delle mie remore sono io a decidere se e quando farmi vedere... E soprattutto da chi....

Apparizioni poco natalizie

Un piede sopra per schiacciare bene. E' assurdo che mi si scambi per uno spaventapasseri senza faccia e con un cappello che mi tappa la testa fuori e dentro. Girarmi attorno e non avere mai la sensazione di essere solo, sentirmi osservato tanto da dovermi spolverare le spalle quando non ne dovrei avere la necessità e non dovrei temere che il vestito nuovo mi venga rovinato. Eppure non ho mai sentito una scusa o una giustificazione, troppo comodo approfittare dell'oscurità.
La sensibilità è una dote ma spesso anche un problema perchè non si può scegliere di spegnerla e quindi io sento ogni toccata senza dare segni evidenti e senza riuscire, mio malgrado, a dare più di uno strattone deciso. E' il mio limite, lo so, non ho mai rabbia in riserva e per questo mi si vede spesso sorridere, per questo, forse, non passo assieme alla prima brezza estiva.
In fin dei conti va bene così, in fin dei conti so cosa vuol dire prendersi una sbronza e farsela passare sopportando il mal di testa e la nausea del giorno dopo con la consapevolezza che succederà ancora e non me ne pentirò.
Un piede sopra per dare l'esempio, la prova certa che non ho più alibi da far trovare sotto l'albero. Non credo nelle apparizioni improvvise, nemmeno a Natale, e non accetto mimetizzazioni con cui non voglio più avere confronti perchè non le ho mai digerite e perchè non sono così stupido da non riconoscerle.
Sono un buono, non un buonista.

Utente sconosciuto

Anonimo
senza il coraggio di mostrarsi
nasconde le sue insicurezze dietro un velo
troppo sottile per non lasciarne intravedere le sembianze offuscate.

Anonimo di vita anonima
non ne capisco le intenzioni
troppo malsane le ipotesi
e senza una logica, come sempre.

Anonimo a tempo calcolato
forse sbaglierò ma molto coincide
l'intuito mi strizza l'occhio
ma ho stile e non azzardo.

Anonimo
un modo come un altro per non ammetterlo
un modo come un altro per farsi del male
non mi da noia, non mi da gioia.

Isola



Scritta da Samuele Bersani (L'oroscopo speciale - 2000) e reinterpretata da Ornella Vanoni, la dedico a me ed a tutte le isole perse nel mare burrascoso delle debolezze umane...

Io sono un'isola, le stelle mi hanno circondato
e se cammino nel silenzio troverò il sentiero
per ritornare sulla strada dove ti ho lasciato
ogni momento è decisivo in una storia
io mi addormento sulle scale di una chiesa vuota
tenendo il viso fra le mani come sabbia
e aprendo gli occhi non avrò nessun pensiero
il paradiso è la meta di chi non ci va...
che sbaglio sarà
la vita così con te
perché
capisco che ti perdo, riconosco il verbo
e so che dolore dà
se mi telefoni lo fai per solitudine ma
per solitudine anch'io ti richiamai
per un erotico ricordo che m'invade
di colpo si apre la passione di una rosa al sol
rispetto non c'è
nel tempo che avrò con te
perché
sapendo che ti ho perso voglio avere il resto
ma so che dolore dà
staccare il cuore e l'anima
guardo con gli occhi nei tuoi se guardano
su questa bocca che ti do
e potrei dirti sei mia...oh no
è quasi una parola che ti condiziona, sai
che mia tanto tu non sei
se mi telefoni lo fai per solitudine ma
per solitudine anch'io ti richiamai
per un erotico ricordo che m'invade
di colpo si apre la passione di una rosa al sol
rispetto non c'è
nel tempo che avrò con te
perché
capisco che ti perdo, riconosco il verbo
e so che dolore dà
staccare il cuore e l'anima...

Cedimenti

Evidenti segni e segnali
le mura di cinta crollano davanti ai miei sguardi
compassionevoli e fugacemente vuoti
pallido ricordo dell'oro che furono.
Sul mio cumulo d'orgoglio raccolto
mi sento saldo e non barcollo
neanche tra i fumi dell'alcol,
del tempo che ho speso male
e che non chiederò indietro per caritatevole concessione.
E concessione è questo ballo che faccio
io con le mie finte pratiche esoteriche,
i miei specchi che mi fanno più bello che mai
perchè riflettono la mia innaturale ottimistica passione
per la precendente alba e per la prossima,
perchè non mi lasciano sensi di vergogna.
Cedimenti e crepe ben visibili
nonostante le stuccature forzose
si aprono per i brividi improvvisi ed i tremori costanti
che posso recepire e non badarci
come mai avrei creduto
come il più crudele degli angeli.
Ogni incrocio è una conferma
una pietra in più a mia protezione
e se di là tutto crolla non lo sento,
mangiare la polvere fa venire sete
e quando l'acqua manca
si può solo sperare nella pioggia
si può solo sperare che tutto non continui a sbriciolarsi.

Ritorno

Indietro senza muoversi
fantastico viaggio che non è
trasmigrazione di un me stesso che non è mai esistito
essere immaginario apparso e scomparso.
Come un nastro riavvolto
mi allaccio le scarpe e corro
come se nulla fosse
come se non avessi mai smesso.
Impunito per i danni fatti
non m'hanno preso nè cercato
e non temo ombre strane
e non non ingiallisco.
Gira la moneta dalle facce uguali
e non mi mette pensieri,
di nascosto guardo
e mordo il freno per non ridere
dei dubbi strani da coprire col bianchetto,
aggrovigliato come un rampicante
al mio sentirmi senza peso e senza materia
spreco ancora un pò di colore
per finire il disegno di una bottiglia piena di incubi.
La serratura del baule è chiusa
un bacio ed un saluto a tutti.
Non arrossite, non tornerà
o, comunque, non si riconoscerà.

MINCHIA SIGNOR PREFETTO

Minchia signor Prefetto che perpetrando un errore abissale e nonostante il divieto dei sindaci per non sembrare provinciale ha tosto de...