Questa canzone è presente nel nuovo album di Monica Sarnelli "e chi è?" direte voi... e soprattutto "e chi se ne frega!". Bene, pienamente daccordo su entrambi i commenti. "E che cazzo hai postato a fare?" direte ancora voi... Ok arrivo al punto: Innanzitutto la canzone è bellina assai, e fin quì... In più è una vecchia canzone del mitico Nino! Come chi Nino? D'angelo no!?! Detto questo propongo una sfida: Volete scommettere che questo pezzo avrà lo stesso successo di MenteCuore (sempre di Nino e portata al successo da Valentina Stella)? Ok io l'ho detto...Ai posteri l'ardua sentenza!
CHESTA SERA
chesta sera...nun ci'a faccio a piglia'a vita comme vene
me ne vaco dint''a notte e nu bicchierep'addurmi' a verita'
chesta sera....voglio sta' senza nisciune chesta sera
a muri' senza nu dioca me vo' bene e cerca'o curaggio e nun te pensa'
accarezza'a paura pe nun tremma'pe te.....ca nun staie malecomm''a mme.
addo staie....addo' staie....uocchie belleca si te ricordeme faie male assaie
addo' staie addo' staie dint''a qual'ammore t'annascunne
chesta sera ca ie vulesse sul'a tte.
chesta sera nun c'ha faccio a piglia' 'a vita comme vene
nun''a trovo na buscia pe me fa' scemo nun te saccio scurda'
chesta sera assettato 'ncopp''e scaled''o quartiere
parlo je sulosto' giuranne e nun me crede che ce sta'
dopp'e 'e teca fa' 'nnammura' ma che ce sta'doppo 'o tiempo
ca se ne va'cu tteca nun staie male comm'a che
addo' staie...addo' staie uocchie belleca si te ricordo me faie male assai
eaddo'staie addo' staie dint''a qual'ammore t'annascunne
chesta sera ca vulessesulo a tte.
23 Giugno 2005
Ascolta
ancora un attimo
puoi sentirne i passi,i respiri,i battiti.
La luce è poca, lo so
ma basterà a riaccenderti,
a vedere oltre.
Ascolta
se a parlare sei tu
o qualcuno o qualcosa
che forse non c'è.
Che forse non sai.
Ascolta
con gli occhi e con la pelle
o cerca altrove
quando non senti.
O, forse, non sai sentire.
ancora un attimo
puoi sentirne i passi,i respiri,i battiti.
La luce è poca, lo so
ma basterà a riaccenderti,
a vedere oltre.
Ascolta
se a parlare sei tu
o qualcuno o qualcosa
che forse non c'è.
Che forse non sai.
Ascolta
con gli occhi e con la pelle
o cerca altrove
quando non senti.
O, forse, non sai sentire.
Non ci posso credereeee!!!!!!!
Oggi 22 giugno 2005, dopo anni di onorata militanza universitaria sul libretto di me medesimo Carcaterra Andrea, matricola 35614, per la prima volta ha fatto la sua comparsa LUI, l'inimmaginabile...il mitologico...l'insuperabile...insomma:Il 30 E LODEEEEEE!!!!!!!!(e dico: TRENTAELLODEEEEEEEEEE!!!!!!!)
I nuovi Valentinari (l'epilogo?)
Dunque: Le immagini parlano da sole però, ovviamente per il solo gusto di infierire ancora un pò, è bene fare il punto della situazione. C'era chi, fino a qualche tempo fa (me compreso), parlava di un posto aberrante e assolutamente da non frequentare in quanto "ci vann' sul' chiattilli e poi pecchè chillu strunz' ì Bbondavall' ì staggion' nun fa trasì gli isolani!"... E poi? Cos'è accaduto? Per la privacy (:P) dei soggetti in questione non farò nomi ma mi riferirò a loro con gli pseudonimi di ARROSO e TECNICOTELECOM.
L' ARROSO in questione è stato il primo convertito al neo-valentinismo, un virus terribile e difficile da debellare sull'isola. L'ARROSO è diventato da subito valentino-dipendente tanto da non riuscire più a fare a meno del sabato valentinaro, primo stadio di una malattia degenerativa che lo porterà, purtroppo per lui, ad una frequentazione sempre più assidua (in pratica tutti i giorni di apertura). E passiamo al TECNICOTELECOM che, irretito dai canti della sua dolce sirena ("o andiamo al valentino o non te la do!") si è forzosamente trovato all'interno di questa moderna malebolgia di
GAUDENTICHIATTILLIFIGLIDIPAPA'CHE VANNOALVALENTINONONPERBALLAREMAPERDIRECHESONO
ANDATIALVALENTINO, per poi scoprirsi colpito anch'egli dal virus (ma comm'? nu tecnico come te che si becca nu virus? e Nortono che ci sta a fa? :P). Anche la sua volontà è ormai plagiata ma qualche spiraglio in più di salvezza, rispetto all'ormai malato terminale ARROSO, c'è. Questi i tristi fatti, per il momento. In caso di ulteriori ricadute il sottoscritto ANTIVALENTINARO AD OLTRANZA non mancherà di riferire.AD MAJORA!
L' ARROSO in questione è stato il primo convertito al neo-valentinismo, un virus terribile e difficile da debellare sull'isola. L'ARROSO è diventato da subito valentino-dipendente tanto da non riuscire più a fare a meno del sabato valentinaro, primo stadio di una malattia degenerativa che lo porterà, purtroppo per lui, ad una frequentazione sempre più assidua (in pratica tutti i giorni di apertura). E passiamo al TECNICOTELECOM che, irretito dai canti della sua dolce sirena ("o andiamo al valentino o non te la do!") si è forzosamente trovato all'interno di questa moderna malebolgia di
GAUDENTICHIATTILLIFIGLIDIPAPA'CHE VANNOALVALENTINONONPERBALLAREMAPERDIRECHESONO
ANDATIALVALENTINO, per poi scoprirsi colpito anch'egli dal virus (ma comm'? nu tecnico come te che si becca nu virus? e Nortono che ci sta a fa? :P). Anche la sua volontà è ormai plagiata ma qualche spiraglio in più di salvezza, rispetto all'ormai malato terminale ARROSO, c'è. Questi i tristi fatti, per il momento. In caso di ulteriori ricadute il sottoscritto ANTIVALENTINARO AD OLTRANZA non mancherà di riferire.AD MAJORA!
Tra dire e dare
Tra dire e darenon vedo differenza.
Profumi e sapori di libertà
senza dare sfogo ai tabù che non ci sono.
Solo pensieri fatti con le mani.
E graffi nel silenziocome lame nel burro.
Aspettando il giorno nuovo
nessun dolore affligge il mio ego
e resterei per non rischiaredi rompere il gioco
di fingere di non esserci.
Non c'è acqua che lavi le mie ferite
se ferite sono.
Non c'è nessun legame tra ciò che sono
e cioche credevo di essere.
E ciò che volevo essere.
Voltarsi indietro
potrebbe essere l'unica soluzione
per cercare di capire
o per smettere di crederci.
Un passaggio a vuoto
forse più d'uno
serviranno a nutrire la mia coscienza?
O forse
a rendere pubblico il mio fallimento.
Un giorno,forse,smetterò di correre.
Profumi e sapori di libertà
senza dare sfogo ai tabù che non ci sono.
Solo pensieri fatti con le mani.
E graffi nel silenziocome lame nel burro.
Aspettando il giorno nuovo
nessun dolore affligge il mio ego
e resterei per non rischiaredi rompere il gioco
di fingere di non esserci.
Non c'è acqua che lavi le mie ferite
se ferite sono.
Non c'è nessun legame tra ciò che sono
e cioche credevo di essere.
E ciò che volevo essere.
Voltarsi indietro
potrebbe essere l'unica soluzione
per cercare di capire
o per smettere di crederci.
Un passaggio a vuoto
forse più d'uno
serviranno a nutrire la mia coscienza?
O forse
a rendere pubblico il mio fallimento.
Un giorno,forse,smetterò di correre.
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