DE MUSICANTE

Cantami, oh diva
de li musici di tifeide o parventi tali
e sedicenti d'arte millantata di bocca propria
che nello domine anno sediciventesimo, qual'orde barbariche,
discesero da scanni, elevatori e pulegge motorate
e como fameliche fiere azzannaron degnissimo pasto
con le di loro indegne fauci.
Cantami ancora de li soloni
che in chiacchiericcio eccellean e parimenti cazzavano
sventolando laute fumogene che in realtà celavano paucissima pecunia.
Narrami dell'ira funesta dei maestranti in conservazione
ca mala parola per tutti aveano, tranne che per lor medesimi stessi
perché abili destreggiatori de la settima-quarantaduesima-nona
che indignati dall'olezzo che la plebaglia emana
in fin ad essa si mescolano e il petto gonfiano
poiché coscienziosi che in lande non troppo remote
avrebbero scopo e fine di essere utilizzati qual murale orinatoio.
Spiegami di tua sponte de gli estinti concertinanti
che solean, e con giustificata soddisfazione,
conviviare in domo tra insacchi suini e nettare di Bacco
e che son subitaneamente risorti in vigore e quantità
ma spessamente lesinando in qualità
tanto da parer sinfonica più ca sinfonia
e anco por lo miscuglio malcelato e gretto
de li tal quali in numero di sette-otto
che ad libitum espletano ridondante litania
che di scroto ha già fatto zampogna.
Non crucciarmi, oh sapiente divina
con menzioni di scardonerie e seguaci di Rosario da fiore,
non narrarmi le gesta di chi se ne gloria e gloria ne fa
sol perché tal valgono e tal compenso raccolgono.
Cantami, oh diva, se hai voce per cantare
in di contro, non calar di grado
e lascia ca lo si faccia a chi lo sape facere.


MINCHIA SIGNOR PREFETTO

Minchia signor Prefetto che perpetrando un errore abissale e nonostante il divieto dei sindaci per non sembrare provinciale ha tosto de...