N°3: Mia o di nessun'altro

Quando alzò lo sguardo che a lungo aveva tenuto basso si trovò gli occhi di lei che lo inquadravano con la freddezza di chi ha deciso e non tornerà indietro. Poi lei fece per uscire dalla macchina, lui tentò di trattenerla ma non ottenne altro che uno strattone di disprezzo.
Negli attimi successivi il tempo gli sembrò improvvisamente più lento: sapeva di averla persa, che quell'angelo che all'improvviso aveva illuminato le sue notti ed invaso i suoi spazi interni ed esterni stava uscendo dalla sua vita sbattendogli la porta in faccia. Poi penso di minacciare di uccidersi e tirò fuori la pistola che aveva nel cruscotto ma la voce non voleva venir fuori e le mani tremavano come fuscelli al vento. Lei intanto aveva ormai messo i piedi fuori dall'auto ed ebbe appena il tempo di bloccarsi un secondo per capire cosa l'avesse toccata dietro la testa che lui tirò il grilletto lasciando che un proiettile blindato attraversasse la canna della pistola e cancellasse per sempre quel viso che non voleva più sorridergli. Lei cadde in avanti, lui resto per alcuni secondi immobile, ancora col grilletto tirato; poi la pistola gli cadde dalle mani e lui riprese fiato. Uscì dall'auto e fece per scappare ma la testa gli girò e cadde. Allora si fermò a terra, seduto senza il coraggio di voltarsi. Il volto gli si fece scuro e cominciò a piangere. Ma dentro si sentiva stranamente felice, e rideva.

MINCHIA SIGNOR PREFETTO

Minchia signor Prefetto che perpetrando un errore abissale e nonostante il divieto dei sindaci per non sembrare provinciale ha tosto de...