Il poeta che fu

Il caso vuole che qualcosa d'un tratto si riaccenda
svenendo per un attimo tra le spire del poeta che fu
verbo al passato insensatamente usato
perchè indissolubilmente radicato alle mie ossa.
Traccia marcata
tanto da lasciare una scia
chiusa in una piccola scatola o impressa su fotografia
scaricata mai, persa mai
forse volutamente nascosta allo sguardo.
Cadono le stelle
e resto senza chiedere
lasciando scivolare desideri da scartare sopra la testa di chi ne cerca
lasciando agli altri l'affannosa ricerca di ciò che io già ho e difendo.
Spiccioli sono questi
che mi cadono dalla tasca
ma li lascio bene in mostra affinchè si sappia
che conservo ma non lascio marcire la mia ruvida sensibilità.
Acqua sulla faccia
mi riprendo i miei sensi ed i miei distaccamenti surreali
e mi ripeto ancora una volta
riprendendo da dove avevo lasciato
ma senza i dolori del poeta che fu.

MINCHIA SIGNOR PREFETTO

Minchia signor Prefetto che perpetrando un errore abissale e nonostante il divieto dei sindaci per non sembrare provinciale ha tosto de...