Elegia del nulla

Di striscio passai
rapido d'occhio e di pensiero
per rassicurarmi che nulla fosse cambiato
che il percorso non fosse sbagliato.

Una è la strada tra i mandorli
è la mia e non si sporca di impronte
chi mi tocca la vuol conoscere
gli altri si perdono e girano in tondo.

Distante un passo eppure imprendibile
metto in conto e non ci penso
tutto scritto nel preventivo che avevo già firmato
per forza e per delusione.

Ombre di morti ancora mi oscurano?
Solo per chi non sa osservarmi
e si lascia flagellare dalla gente
senza farsi scudo con niente, verità compresa.

Porte da chiudere, porte da aprire
senza convinzione si rimane incastrati
le chiavi non servono più
e le parole neanche.

L'immagine è ricomposta
il mio lavoro è finito
ai resti penseranno gli avvoltoi
io non posso fermarmi a guardare.

La terra si scava con le mani
non con le lacrime
farlo senza sapere cosa sarà
ma con tutto già chiaro nella testa.

Elegia del nulla
nulla è stato e nulla sarà
nulla si è visto e nulla si vedrà
nulla è nato e nulla crescerà.

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