Bye bye Bar Elio!

In un imprecisato giorno dell'aprile del 2000 un ragazzo di 22 anni metteva piede per la prima volta in uno storico bar di Forio che aveva appena cambiato sede e si era rifatto il look vestendosi di ciliegio e blu. Quel ragazzo, in cerca di lavoro come musicista, ero io ed il bar in questione era il mitico Stany&Elio o semplicemente Bar Elio come veniva chiamato da tutti. Appena entrato mi si presentò davanti un omone baffuto: "piacere Elio" mi disse e io "cercavo proprio lei" e lui "innanzitutto dammi del tu perchè il lei può creare equivoci" e mi raccontò la barzelletta del generale e dell'appuntato in quel suo modo farfugliante e pastoso di parlare che all'inizio faticavo a capire. Io non conoscevo lui e lui non conosceva me ma ci mettemmo due minuti per entrare in sintonia e quando uscii dal bar mi sentii entusiasta e non vedevo l'ora di cominciare. Mai comunque avrei pensato che da quel momento la mia vita si sarebbe legata in maniera così forte a quel posto.

Nei nove anni che ho passato in quel locale ho potuto apprezzare persone eccezionali come Elio, Stany, Mirella che, non smetterò mai di dirlo, mi hanno trattato come un figlio e che non dimenticherò mai. Come non dimenticherò mai la sera che mi dissero che Elio era morto ed il giorno del suo funerale quando, cosa che non mi era mai successa prima e non mi è più successa dopo, mi prese un pianto isterico che non riuscivo a controllare in nessun modo. Ma gli anni al bar Elio mi hanno lasciato soprattutto tantissime cose belle e mi hanno visto crescere come persona prima che come “musicista”. Probabilmente non è ancora chiaro il perchè io stia scrivendo tutto questo a chi non conosce le ultime vicende. Il fatto è che, dopo quarant'anni, lo storico Bar Stany&Elio ha definitivamene chiuso i battenti e con lui se ne va un pezzo dei storia di Forio nonchè un pezzo di me e delle tante persone che ieri hanno partecipato al pranzo finale organizzato da Stany. Collaboratori di almeno quattro generazioni si sono ritrovati al ristorante “il Capannaccio” ed è stata una grande festa dove ovviamente gli aneddoti ed i momenti di commozione si sono sprecati. E’ stato bello reincontrare persone con le quali ho condiviso un’estate o più, che magari non vedevo da anni e che mi hanno dimostrato un affetto che non mi aspettavo davvero. Alla fine ho dovuto davvero fare ricorso a tutta la mia forza interiore per non mostrare evidenti segni di “cedimento”, soprattutto quando, nel salutarmi, Mirella mi ha abbracciato e mi ha detto “tu mi mancherai davvero tanto”. Ecco, quasi quasi mi viene da commuovermi adesso... Meglio fare un bel respiro profondo vah. Tornando a casa mi sono sentito molto più sereno e disponibile di quando ero uscito perchè questo tipo di cose mi riconciliano con la vita e mi fanno ricordare che non vale la pena avvelenarsi il sangue con rancori e sentimenti negativi quando c’è tanta gente che ti apprezza e ti vuole bene incondizionatamente e altra che è disposta a farlo o lo farà in futuro. E mi fanno anche pensare che forse qualcosa di buono l’ho fatto anch’io. Insomma so già che l’anno prossimo, ovunque io sia e qualunque cosa io faccia, sentirò che qualcosa mi manca. E quel qualcosa è il Bar Elio e quell’angolo in fondo al pàtio dove ogni sera, con movimenti quasi meccanici, andavo, toglievo il telo dalla tastiera e cominciavo a suonare fino a quando, verso l’una, Stany arrivava e diceva “Andrè fai l’ultima per Elio e jamm’ncenn!” e io attaccavo “Fridaaaa t’aggio voluto beneee” ...

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