L'uragano

Ecco l'uragano. Lo aspettavo perchè sapevo che sarebbe arrivato e così è stato. Chiudiamo le porte e le finestre ed a spettiamo che passi per vedere quanti danni ha fatto e cosa è rimasto in piedi. L'importante e non farsi portare via, l'importante è legarsi a qualcosa di solido così da non rischiare inutili volteggi perchè lo stomaco potrebbe non reggere a tanto sconquasso. La vita a volte è paradossale, le cose cambiano in un battito di ciglia, un attimo prima c'era il sole e poi all'improvviso tutto perde colore e l'uragano strappa i fiori dal suolo e i progetti dai cassetti. La città aspetta, qualche cane è già scappato, anch'io aspetto fiducioso ma nel frattempo faccio colazione col mio fegato che non mi sazia. Mai come ora vorrei essere altrove per non vedere e non vivere, per soffocare a forza questa inutile possessività che non ha senso quando non possiedi. Ho stetto bene il nodo, legati bene tutti gli impulsi, doppio giro di corda attorno a me e alla mia voglia di rischiare. Passa l'uragano, e forse dopo si vedrà tutto più chiaro.

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