Innocente e criminale
come deportato in paradiso
pensieri che vagano nel banale
e lacrime che mi rigano il viso.
Il bagnasciuga dei miei giorni è pieno di conchiglie
e vecchi che giocano a carte, e bimbi che giocano a biglie.
Senza mogli e senza schiave
sento l'alba più vicina.
La mia gabbia è senza chiave
ogni attimo è una spina.
Passo come un filo nella cruna
e vivo un'altra notte senza luna.
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