Cordoglio a me,
statico nelle esserci.
Solo presenza fisica e nessuna interazione.
Non è verità
o non la voglio sentire.
Il sangue è solido
e stride al passaggio,
tutto in tensione.
La rabbia mi stringe la gola.
Il viaggio continua tra le siepi e le spine che mi graffiano nell'orgoglio
e negli istinti + bassi.
Dove sono le rose che vedevo?
Dove ho seminato le mie lacrime?
Equilibrio su un filo.
Si può fare,
ma che non sia fragile.
Cordoglio a me,
e che sia festa.

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